i quattro tipi di riproduzione delle piante

La passione per il giardinaggio o la coltivazione delle piante è una attività che sta andando via via sempre più in voga, magari per passare una giornata fuori dallo stress cittadino o perchè dobbiamo curare il giardino, ma comunque quale sia il motivo è una attività che spesso richiede un po di fatica ma alla fine da moltissime soddisfazioni, quindi possiamo divertirci a far crescere le nostre piante in più modi in base alle esigenze che abbiamo o per migliorarsi nel coltivarle. Vediamo quindi quali sono i quattro tipi di riproduzione che possono avere le piante.

piracanta

Semina

Partiamo da quello più scontato ovvero far crescere una pianta dal suo seme, questa è una tecnica che richiede tempi molto lunghi e maggior controllo ed accortezze per far si che il seme inizi la germinazione e la pianta cresca, dobbiamo sapere però che ci sono piante più facili e piante più difficili da far crescere in questo modo, è bene quindi procedere prima alla messa a mollo del seme che consiste nell’immergere i semi dentro un recipiente pieno di acqua tiepida, in modo da separare i semi vivi da quelli morti semplicemente vedendo quelli che galleggiano da quelli che vanno a fondo, può verificarsi che vadano a fondo subito oppure che impieghino più ore, il risultato sarà che i semi galleggianti saranno quelli morti e quindi vanno scartati oppure seminati a parte perchè può verificarsi che alcuni semi che ancora galleggiano siano vivi, possiamo lasciare in ammollo i semi per 24 ore ma più i semi sono piccoli e più è bene non lasciarli a mollo per tanto tempo. Una volta deciso quali semi piantare si può procedere a posizionarli in un recipiente con del terriccio e fare in modo di tenerlo sempre umido, una raccomandazione è quella di bucare il recipiente nella parte bassa in modo da far uscire l’acqua in eccesso. Una volta iniziata la germinazione aspettiamo che la piantina abbia una grandezza sufficente per poter trapiantarla.

germinazione semi

Talea

Il tipo di riproduzione per talea consiste nel far crescere una nuova pianta usando una parte di pianta dell’esemplare adulto, questa tecnica fa si che la nuova pianta mantiene le stesse caratteristiche della pianta “madre” usando fusti, foglie o rami, per la maggior parte delle piante la riproduzione per talea è una delle più semplici che da risultati. Una delle cose importanti è quella di mantenere sempre la giusta polarità della talea, ossia mantenere in alto la parte che nella pianta madre stava in alto, nel caso si preleva un ramo basta guardare la posizione delle gemme che avranno sempre la punta rivolta sempre in alto. Per il taglio della talea è necessario disporre di un paio di cesoie perfettamente affilate e disinfettate, infatti il taglio deve essere netto e può essere effettuato sia perpendicolarmente che obliquamente al fusto, per far in modo che la talea attecchisca bene, se abbiamo prelevato un ramo, bisogna togliere tutte le foglie in esso e lasciarne una sola nella parte superiore( quella che esce fuori dal terreno per intenderci), un’altra cosa importante è quella di posizionare la talea in un luogo parzialmente soleggiato e di mantenere la giusta umidità del terreno che non deve essere nè troppo secco e nè troppo bagnato in modo da evitare l’essiccamento o la marcitura della talea.

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Innesto

L’innesto è una pratica molto diffusa in frutticoltura, consiste nell’unire parti di pianta di esemplari diversi. Il vantaggio di questa tecnica è quello di migliorare la produttività delle piante ed esaltare le caratteristiche di entrambi i soggetti. Le parti che compongono un innesto sono il portainnesto dove si usa preferibilmente una pianta selvatica dato che ha superato il processo di selezione naturale, e la marza (gemma o rametto) che è la parte di pianta che viene inserita sul portainnesto ed è quella che produrrà foglie fiori e frutti quindi è preferibile prelevarla da una pianta in piena fase vegetativa. Per far si che un innesto abbia successo, bisogna fare in modo che il portainnesto e la marza combacino perfettamente in modo da potersi saldare e permettere di formare gli apparati vascolari della pianta, possiamo pensarlo come una vera e propria operazione chirurgica quindi vanno usati strumenti accuratamente disinfettati e sterilizzati e importantissimo è ricoprire le ferite in modo da non farle attaccare da agenti esterni (muffe, funghi ……) coprendo accuratamente la ferita facendo in modo da tenere ben stretti la marza e il portainnesto.

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innesto

Propaggine

La tecnica di riproduzione per propaggine consiste nel curvare un lungo ramo della pianta interrandolo per poi separarlo dalla pianta madre quando questo ha sviluppato l’apparato radicale, è consigliato per quelle piante che presentano rami lunghi e flessibili fin dalla parte bassa della pianta, per praticarla bisogna individuare un ramo nella base della pianta lungo almeno 40 cm in modo da poter toccare il terreno con la punta nel raggio di maggior curvatura, per procedere a questa tecnica si scava una buca profonda 15 cm e larga 20 cm nel punto di contatto tra il ramo e il suolo, spingere il ramo nella buca e coprirlo facendo in modo di non far ritornare il ramo nella sua posizione iniziale posizionando un peso sopra la buca, se l’operazione è fatta bene dopo 2 o 3 mesi la nuova pianta ha radicato e si nota dalla presenza di nuova vegetazione in corrispondenza del tratto di ramo interrato. Quest’ultimo metodo lo consiglio per la propagazione delle piante usate per effettuare delle recinzioni che potete vedere quì .

propaggine propaggine2

 

Insomma in base al tempo che abbiamo a disposizione ed in base alle nostre conoscenze la natura ci offre diverse possibilità per poter crescere le piante e tutte a costo zero basta solo una buona dose di pollice verde!